Strascichi d'estasi estiva


Ed è da oggi che per me le vacanze estive 2011 si coprono di polvere clandestina, diventate un ricordo in più da aggiungere ai cassettini della memoria.
Chiusa, doverosamente e involontariamente, un'altra di quelle porte una volta aperte, penso verso quale meta più astratta puntare, ora, da ora e a lungo.
Le idee sarebbero anche parecchie ma per alcune ci vuole tempo e altre non si possono dire.
Così pensando ad organizzarmi con quelli che per facilità di linguaggio chiamo propositi, tesso trame senza telaio.

Sono state, quelle trascorse, settimane intense.
Mi sono riempita le braccia larghe di cose che sono i doni di un viaggio.
Ti inchini a raccoglierli e delle volte ti vengono davanti e addosso così, senza che lo sai.

Le tappe sono state parecchie da farmi trovare da un momento a quello dopo dentro paesaggi completamente diversi tra loro.

L'Umbria è stata la zip allacciata tra Milano e la Sicilia.


Orvieto è quasi magica con il vento della sera davanti al Duomo e ad un bicchiere di vino.

La Sicilia invece è uno di quei posti che ho sempre sottovalutato.
Non c'è un perchè preciso e nulla centra la sua storia sanguinolenta.
Semplicemente ci si confonde tra idee con fondamento e idee casuali.
Sono moti della mente che delle volte vanno senza sapere.

Ho visto le coste.
Direi tutte.
Perchè in viaggio si cammina per mantenere l'equilibrio.
Ho conosciuto l'Etna, l'aria che tira da su e quello che si vede nel fondo, che sembra un po' di stare sulla luna.
Non che ci sia mai stata.


Lipari è stato un altro stacco.
Un porto sicuro a forma di abbraccio.
E' stata pace e colore di cose dal mondo riunite in un solo spazio nello stesso tempo.
E' stata sentirsi a casa.


Ci sono ritornata poi dentro alla mamma di Lipari e delle Eolie, tutte.
Ed è stata la volta di Palermo dopo Catania, Agrigento, Siracusa ... qui, e non solo, ho incontrato alcune delle mie paure, quelle che a fasi alterne si presentano a portarmi il conto.

Non so se le vinco e le ho vinte ma so che ho imparato a riconoscerle.
Ed è certo un mezzo passo in avanti.
Che non vuol dire stare ferma e men che meno tornare indietro.

Abbandonare l'isola madre e le isole figlie mi ha lasciata un po' sottotono.
Perchè vorrei avere un posto ovunque.

Il mio non mi sazia.

Sono volata per mare in costiera, poi.
Mi piace quel genere di realtà.
A dimensione uomo e donna.
Dove non esistono i pericoli.


Dove vai per dire "Arrivederci" all'estate.

E' la realtà che c'è poco più in là che non mi ha rapita, che mi fa ridere e mettere il muso.
Ma dal confronto non ne nasce sempre il meglio.
E così qualcosa è riuscita a lasciarmi di stucco ma non mi ha scalfita tanto da farmi perdere il sorriso ottenuto nei miei giorni migliori.

A fasi alterne, mi sento un po' più ricca, se non nel vero senso del termine, in quello più interiore che almeno non è tassato e nessuno può provare a toglier nulla.

Conquiste di avventura ed entusiasmo.

... ora sono qui.
Tornata a giocare ai giochi di vita normale.