Astier de Villatte

 
Ceramiche e complementi d’arredo d’ispirazione Napoleonica

Astier de Villatte esalta da quindici anni vasellame, stoviglie, decorazioni e complementi d’arredo dallo spirito retrò. L’estetica dei prodotti s’ispira infatti, nelle sue contraddizioni e armonie, alle fattezze del diciottesimo e diciannovesimo secolo.
E’ il 1996 quando Ivan Pericoli e Benoit Astier de Villatte fondano questa società che esporta delicatezze interamente fatte a mano in tutto il mondo. E’ il 2000 quando viene aperta in rue Saint Honoré, a pochi passi dal Louvre, la loro boutique. E’ il 2008 quando l’avventura si amplia con la scelta di produrre anche fragranze, candele e altri oggetti appartenenti all’universo olfattivo.

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Mimosa by Fontana Milano 1915

Artigianalità Made in Italy raccontata in una borsa legata alla tradizione

“Varchi un portone e trovi un mondo segreto”. 

In via Trebbia 26, fuori dal caos delle strade trafficate e rumorose di una Milano sovraesposta si trova Fontana Workshop, negozio monomarca interamente pensato da Silvia Massa. Vetrina al cubo e cubo vetrina viene simpaticamente definitivo e la marcia in più che lo caratterizza è  il laboratorio a vista. Un negozio nel negozio in cui poter ammirare le borse in tempo reale ...

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Spazio Rossana Orlandi


Rapita da fiabe di design che arrivano da ogni angolo di cielo. Succede in un luogo ben definito, a Milano, ma qui si è fuori dal concetto più usuale di tempo e di spazio. Sembrerebbe di essere contemporaneamente in tutte le parti del mondo e sembrerebbe che a farla da padrona sia la casualità. Nient’affatto. Si tratta, piuttosto, di un disordinato ordine armonico perché la regina di questo regno, che si apre al limite di un suggestivo cortile, è la signora Rossana Orlandi.
Minuta e raffinata dama milanese, porta grandi e stravaganti occhiali, capelli lisci e brizzolati a renderla ancora più aggraziata, ai piedi scarpe basse, ballerine quando il tempo lo permette, perché i tacchi sono incredibili sculture impossibili da indossare.

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C.B. MADE IN ITALY BY CECILIA BRINGHELI


Femminilità non è – volente o nolente – un tacco alto. Femminilità non è una posa. Femminile è Cecilia Bringheli e le sue C.B. Shoes, mocassini disegnati per incedere, di giorno o di notte, sportiva o elegante, con una scarpa bassa ma chic. Un mocassino per tutte le occasioni, in diversi tessuti e tante varianti di colore e fantasie

Per quanto mi riguarda tutto è partito da un’immagine in bianco e nero.
Una ragazza su un divanetto indossa qualcosa di corto che le lascia scoperte le lunghe gambe. In fondo, ai piedi, porta un paio di mocassini, diversi dai soliti che mi è capitato di notare in giro e che mai ho avuto l’impulso di comprare. Questi mi sono sembrati particolari nel taglio, comodi e nati dall’utilizzo di ottimi materiali. Ne ho avuto conferma incontrandoli dal vivo per poi farli miei, sperando che la famiglia “scarpe basse – sei comunque una bella donna” si allarghi con l’andare del tempo.
L’ideatrice contro-tendenza è Cecilia Bringheli, C.B. appunto. Milanese, giovane, bella e minimalista. Voleva un paio di scarpe basse e così se le è disegnate. Chiamatela determinazione, idee chiare, concretezza. Ha iniziato durante la sera e i fine settimana per poi buttarsi totalmente dentro l’avventura che si è costruita addosso.
Un bel traguardo lo raggiungerà il 23 febbraio esponendo quattro dei suoi nuovi modelli invernali a Palazzo Morando durante il progetto di Vogue Italia in collaborazione con thecorner.com, evento creato per celebrare i nuovi talenti della moda.
Le ho fatto alcune domande e nel marasma delle cose da fare, velocissima, mi ha risposto. E anche questo ti fa capire com’è.




BAGS BY SILVIA’S THINK

 Pavimentazione colorata da portare a tracolla o al polso. Gomma non certo da masticare quella che Silvia Mazzoli usa per mettere in forma le sue borse dai colori strong che nascono dalla voglia di creare lavorando “pesantemente” con le mani.


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“MOM” SUMMER 2012 BY CHERIE’S FLAKES


A distanza di 40 anni e qualcosa di più ecco le forme che lasciano libero il corpo di esprimersi per quello che è, senza forzature e ferretti. Forme dentro tessuti. Essere la donna che si è, in vacanza e nel relax, senza dover apparire carne punto e basta. 

Ecco i bougainvilleas che si uniscono alla terra e ad altri fiori, ortensie, oleandri, kenzie. Bucolica donna tra sabbia e mare con intarsi dorati fra la pelle, a forma di libellula e di dettagli. Il Made in Italy dei tessuti rende lolita e quindi giovane e fresca, quasi acerba, la ragazza che sgambetta indossando la voglia di libertà.

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FORESTE PER LE PERSONE

Un’iniziativa promossa da ICEI e LifeGate Planet a sostegno di due progetti da finanziare per tutelare l’ambiente. Milano e Amazzonia i luoghi cardine. Il verde delle foreste, pur lontane che siano, siamo noi

I progetti sono due, destinati a incontrarsi nonostante la distanza che li attraversa, e puntano, quello di ICEI, alla riforestazione dell’Amazzonia brasiliana, e quello di LifeGate Planet, alla rimessa in vita della zona milanese dei navigli. 

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GOOLP! DELIVERING GIFTS


Un’avventura che vede lei e lui convincersi sempre di più nello sposare la causa salva amici-parenti-fidanzati-conoscenti-e tutti gli altri tanto da rendere vivo in un soffio l’operato. Ecco il prendere forma di un negozio colorato, acceso, disponibile e variegato. Dove? Online.

Sta a noi Onlus


Consigli per uno stile di vita eco-amico. Regole semplici e d’oro per essere rispettosi nei confronti dell’ambiente. E immagini che si fanno portatrici di un messaggio ben preciso: le grandi conquiste partono dalle piccole azioni.

Private Griffe

Boutiques virtuali e social shopping Made in Italy, un trend di qualità che sbarca in rete il 28 febbraio


Dal 28 febbraio ci sarà una possibilità in più per comprare ma soprattutto essere protagonista indiscussa di un modo di vivere il vestito e la moda: Private Griffe, un’idea tutta italiana di social shopping.

Chérie's Flakes

Chérie’s Flakes ha creare la collezione Mom summer 2012 ispirata “Dalla dolcezza di mia madre e dalle sue vacanze del 1970 in Costa Azzurra”.

Bougainvilleas misti a terra. Lotta tra colori tenui e colori forti. Libellule e contrasti dorarti che non appesantiscono ma fotografano dettagli. Tessuti Made in Italy accarezzano, ancora, ortensie, kenzie e oleandri che scelgono di mischiarsi a palme e coralli.

I’M THE MESSANGER

L’uomo secondo Frankie Morello

Intervista:

Urbano e impegnato. L’uomo della primavera/estate 2012 pensato da Maurizio Modica e Pierfrancesco Gigliotti è questo. Un biker frenetico che si fa spazio nel traffico per raggiungere la meta. Io ho girato loro delle domande per capirne di più. E loro hanno girato a me delle risposte per farmi capire di più.

Poche settimane fa ho dato risalto alla donna di Frankie Morello che ancheggia con monumenti italiani stampati sugli abiti, con accessori che catturano l’occhio per la completezza che regalano all’outfit. Lei esalta l’Italia passata mentre l’uomo p/e 2012 ha un’inclinazione metropolitana, corre, pedala, deve raggiungere una meta, è pratico e bada al rispetto per l’ambiente.

Chi è l’uomo Frankie Morello della Primavera/Estate 2012? Cosa lo caratterizza e cosa invece non gli appartiene?
 
Per la Collezione Uomo SS12 ci siamo ispirati al Messenger Boy Newyorkese. In realtà è un uomo senza canoni definiti: i volumi e le dimensioni dei capi sartoriali si scompongono, gli accessori sono quelli urbani sportivi di chi lotta per la sopravvivenza nel traffic Jam. Sicuramente, non gli appartiene un’eleganza innaturale, troppo classica e poco pratica.
 
Ecologismo e sostenibilità: quanto contano oggi? Quanto contano e influenzano la moda, le passerelle e l’immagine? Come si accostano e si incontrano queste realtà?
 
Contano tantissimo. Non è facile unire la moda all’ecologia per ragioni pratiche e soprattutto di costi. Tutto ciò che è ecologico, purtroppo, non è a buon mercato perché i materiali sono molto costosi così come le lavorazioni. Quando non riusciamo ad avere un prezzo interessante cerchiamo, comunque sempre, di evitare sprechi e non usiamo per principio materiali poco etici da questo punto di vista (pellicce, pitone etc).
 
Qual è il messaggio di quest’uomo “The messenger” e della collezione nel suo complesso?
 
Volevamo rappresentare gli ideali che questo “attivista” incarna: ecologismo, sostenibilità, velocità e praticità, ma anche una dedizione al lavoro e uno stile contaminato dall’esotico melting pot stilistico e culturale della Grande Mela.
 
I colori: prevalenza di arancione, rosa e azzurro, forti e di carattere
 
Il biker Frankie Morello è per gli accostamenti estremi di colore, colori shocking che incontrano tagli regimental, scolli tradizionali e citazioni sartoriali.
 
Gli accessori: lo zaino diffuso
 
Gli accessori sono sempre importantissimi per noi, lo zaino è un accessorio molto pratico che permette di trasportare di tutto, da qui il nome Messanger Bag.
 
Il concetto di movimento: muoversi per andare dove?
 
Muoversi sempre, ognuno ha la sua meta, noi odiamo l’apatia e la staticità.
 
La donna p/e di Frankie Morello esalta l’Italia di una volta – l’Italia di oggi e la crisi: come la moda affronta e vive questo, quanto viene influenzata da questa situazione e qual è la risposta e il cambiamento da parte del pubblico? L’immagine perde o acquista importanza?
 
La Collezione SS12 risalta la donna italiana dando all’estero un’immagine più positiva rispetto a quella attuale, abbiamo puntato sul made in Italy e sui valori di una volta che hanno reso la nostra Italia unica e grande anche in momenti difficili. Ci auguriamo venga ritrovato questo senso di patriottismo.
 
 
Ce lo auguriamo anche noi. Più patriottismo e Made in Italy.

Grazie a
 

 

Quando si predica uguaglianza ma si sottolinea la diversità


Vuole essere un racconto a lieto fine? Perché se è così, io non l’ho capito.


SALDI, SALDI! SALDI?


Così  vado a cercarmi le dichiarazioni del Codacons che – udite, udite – parla di calo medio delle vendite del 20% in tutti i centri e minore presenza per le vie delle città. Ma il motivo sarà da legare primariamente al fatto che quest’anno i saldi sono stati fatti iniziare vicinissimi a Natale e Capodanno, feste che notoriamente portano via un po’ di soldi?
Io penso che a conti fatti parte della colpa sia da attribuire alla scarsa qualità delle cose in vendita, forse esposte proprio per i saldi e che in realtà non sono altro che fondi di magazzino che si spera di togliersi di torno. Crisi a parte, la gente, se c’è da comprare, compra come ha sempre fatto. Infatti di persone con sacchetti ne ho viste e mi chiedo inorridita cosa si possa portare via da Mango, ad esempio, che ho visitato e giudico come il peggiore a cui ho dato una bruciata possibilità di riscatto.
Pollice in giù per i saldi milanesi, ma non penso che altrove sia andata meglio. E se le code kilometriche ci sono state, fuori dai negozi, in cassa e nei camerini, questo non significa certo che comprare coi saldi sia giustificato e vincente. So che c’è chi compra per poterlo dire, chi compra perché deve comprare ad ogni costo, visione assurda del fare un affare, ma l’oculatezza, se a volte fa pentire, in questa circostanza premia e fa risparmiare in abbagli.