Allievo e maestro sopravvivono a due secoli di scultura italiana
Se penso al Canova penso ad Amore e psiche e al massimo esponente del neoclassicismo. Nel 1818, raggiunta la fama europea, cede il testimone al suo allievo prediletto, Adamo Tadolini,
firmando il passaggio di locazione del suo "studio di uso di scultura".
L’atelier di Via del Babuino viene tramandato da allora, per quattro
generazioni, di padre in figlio, come l’arte e la passione. Francesca
Benucci ha conservato tutto e lo ha fatto senza intaccare la
disposizione casuale degli oggetti come delle statue, mantenendo
inalterata l’atmosfera, i colori, l’anima del luogo.
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